Il governatore pugliese Michele Emiliano, stavolta ospite di Maria Latella su Skytg24, è tornato a ribadire il suo pensiero in merito allurgenza di andare a congresso: “Le dimissioni sono l’unico modo per avviare il congresso, altrimenti bisognerà attendere giugno. Mancano pochissimi mesi, quindi Renzi potrebbe decidere di accelerare questo processo e avviare la fase congressuale. Dopo di che è sicuro che Renzi non si dimetterà, perché è chiaro che ha un sacco di soldati e salmerie da collocare, non sa dove metterli e se perde la possibilità di fare le liste è chiaro che i sondaggi, che ora gli sono favorevoli – ma che bisogna prendere con molta cautela, visti i macroscopici sbagli fatti dai sondaggisti al recente referendum del 4 dicembre – non credo sarebbero gli stessi. Se non ci fossero le elezioni immediate ha aggiunto Emiliano – e non potesse utilizzare l’argomento convincente della scelta di chi mettere in lista, tenendo così insieme tutte le correnti del partito, credo quindi che l’esito del congresso potrebbe essere ben diverso. Il congresso ha le primarie dentro di sè e non possono essere sostituite da una simulazione. Le primarie senza il congresso non sono previste nello statuto del Pd e sarebbero una frettolosa invenzione di marca renziana, per dare l’impressione di una specie di congresso che in realtà non esiste”. Il governatore della Puglia ha inoltre ribadito di non esser minimamente interessato a una sua eventuale candidatura alla guida del Pd: “Non ci tengo affatto. Se potessi evitare di dovermi impegnare nel congresso del Pd, ne farei volontieri a meno. Purtroppo la gestione del partito in questi ultimi anni ci ha portato a rovinose sconfitte politiche. Quindi è dovere di ognuno fare qualcosa. Ovviamente questo non significa che io lascerei la guida della regione Puglia, è successo al mio predecessore essere sindaco di Firenze e segretario e può succedere anche ad altri”.
M.